Artigiani a Lodi: bisogna semplificare

da | Gen 2, 2018 | NOTIZIE DA LODI | 0 commenti

Un quadro economico in miglioramento‘ è ciò che traspare dai dati ISTAT relativi all’artigianato nazionale nel 2017. Ma il conforto di dati nazionali positivi sembra non trovare un effettivo riscontro in città, considerando che i dati più recenti riportano 472 aziende di artigiani a Lodi in meno rispetto al 2008, anno della grande crisi.

Nel complesso, le aziende artigiane che hanno chiuso i battenti in città e provincia sono circa un migliaio nel corso di questi anni e gli artigiani a Lodi chiedono a gran voce degli interventi precisi, che possano semplificare l’iter burocratico e aiutare le imprese locali a ritrovare la salute pre crisi.

Si tratta, nello specifico, del tema fiscale, della semplificazione burocratica e dell’accesso al credito, quest’ultima questione sempre più spinosa e dibattuta dalle associazioni di categoria. E la richiesta di semplificazione è arrivata dallo stesso portavoce dell’Unione Artigiano e Imprese di Lodi Nicola Marini che, in occasione dell’Assemblea Generale dell’Associazione, ha sottolineato il fatto che serve sempre più lavorare sulla politica, affinché le istituzioni possano aiutare gli artigiani a Lodi non solo in materia economica, ma con sistemi di semplificazione burocratica.

Una ricerca rivela l’interesse dei giovani nell’artigianato lombardo

Se da un lato gli artigiani chiedono semplificazione, è incoraggiante leggere i dati più recenti in merito all’adesione dei giovani a questo settore. Una recente ricerca ha visto collaborare la Città Metropolitana di Milano, le associazioni di categoria del mondo dell’Artigianato, l’Unione Artigiani di Milano e Monza-Brianza e le associazioni di categoria. Lo studio ha rivelato che le imprese artigiane attive sul mercato del lavoro attraverso un avviamento sono 16.032, ovvero al 22% del totale. Negli ultimi tre anni le imprese artigiane hanno fatto più di 87 mila assunzioni con un boom di nuovi posti di lavoro rilevato nel 2015.

Per quanto riguarda le forme contrattuali, l’apprendistato ha aumentato la sua incidenza, così come il contratto a chiamata, che è salito di alcuni punti percentuali a seguito dell’eliminazione dei voucher. Le imprese artigiane dimostrano inoltre che il ‘classico’ contratto di lavoro a tempo determinato trasformato in tempo indeterminato traina il settore e si propone alquanto in crescita. Ma questi dati forse non bastano agli artigiani di Lodi, che chiedono misure più incisive per far crescere ancor più i numeri relativi all’occupazione e al benessere di questo settore.

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