Tanti saluti al mattone: l’investimento immobiliare non rende

da | Dic 27, 2017 | DATI MERCATO IMMOBILIARE | 0 commenti

Tutti lo sanno ma in pochi lo dicono: l’investimento immobiliare in Italia sembra proprio essere ‘bollito’. Stiamo parlando della crisi del mattone e di una situazione globale che ha cambiato le carte in tavola e ribaltato completamente il concetto del mattone come bene di rifugio, come investimento sicuro al quale tutti, finora, si sono rivolti.

E’ uno smacco alla cultura italiana quello che emerge dai dati più veri e recenti, perché non dobbiamo mai dimenticare che l’acquisto della casa è da sempre stato inteso come una cosa ‘da fare’, per ragioni di sicurezza, perché ‘nella vita non si sa mai’e perché il mattone fino a qualche tempo fa rendeva bene.

Il tasso di proprietà immobiliare è al 73% in Italia, quindi tre punti sopra  la media europea, dieci sopra la Francia e addirittura venti sopra la Germania. L’investimento è ‘popolare’, perché nel grande maggioranza dei casi (8 su 10) chi possiede l’immobile è un impiegato, un operaio, un pensionato o anche una persona disoccupata.

Gli esperti parlano di sensocomune, che, in questo specifico caso, prevale sulla cultura finanziaria che, oggi più che mai, consiglierebbe di stare ben attenti all’investimento immobiliare.

Investimento immobiliare: la situazione, oggi

E’ innegabile che l’investimento immobiliareha vissuto decenni d’oro. Gli investimenti nel mattone sono più che triplicati nel periodo compreso fra il 1958 e il 2008 e gli italiani hanno iniettato denaro nel settore acquistando non solo la prima abitazione, ma anche la seconda nel 15% dei casi.

Il settore era florido e le gru erano ovunque. Ma la crisi ha inceppato questo meccanismo e, dal 2008 in poi,le transazioni immobiliari sono crollate di ben 14 punti percentuali.  Il fisco ha inoltresfruttato il mattone per fare cassa, adottando leggi sempre più confuse ed esose per la popolazione.

La situazione attuale vede scendere i prezzi, in modo costante e irrefrenabile. Ancora una volta bisogna guardare in faccia la realtà e considerare che, se si possiede un immobile, oggigiorno è impossibile venderlo al prezzo desiderato. Tolto l’amoreper la casa e tolti i problemi di natura pratica, il costo sarà più basso, sicuramente molto più basso dell’investimento effettuato all’origine.

E l’affitto? La situazione complessiva vede un elevato tasso di morosità degli inquilini, poche leggi che salvaguardano i proprietari e tante tasse da pagare anche se l’immobile resta vuoto. Ecco che i prezzi scendono e rivelano che l’investimento immobiliare, nel complesso, non può oggigiorno definirsi una buona idea.

Investimento immobiliare: e se ci stessimo allineando al resto dell’Europa?

Ma se guardiamo ai dati del resto dell’Europa  potremmo parlare di normalizzazione, ovvero finora abbiamo esagerato e ora ci stiamo mettendo al pari con gli altri paesi europei, in un processo doloroso e che frena nel complesso l’investimento immobiliarenel nostro paese.

Si tratta quindi di una normale evoluzione? Forse sì, ma fino a che le cose non cambieranno, gli investimentinel mattonesarannobolliti, fermi, anzi immobili. Gli esperti consigliano di fare una cosa che potrebbe fare bene a tutto il sistema: studiare.

Studiare l’investimento immobiliare nella sua natura finanziaria efarebbe bene all’economia generale, aiuterebbe a non fare buchi nell’acqua e porterebbe vigore all’intero settore. Ma quanti italiani sono pronti ad abbandonare l’idea della casa come bene sicuro per valutarla solo in funzione dell’investimento finanziario?

 

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